Amore mio,
le senti le ambulanze che passano? In che guaio ci siamo messi..

Amore mio, 
nonostante la distanza io ti ho letto ed ho visto che hai aderito al gruppo di quelli che “se avessi potuto vivere fino all’ultimo momento la mia vita, (prima che questa merda ci arrivasse nelle narici e in bocca) ah.. se l’avessi saputo prima” o in quell’altro di quelli che “quale sarà la prima cosa che farete quando sarete usciti di casa?” Non ti preoccupare, ne faccio parte anch’io.

Amore mio,
invece no. Ma proprio no. Non lo sappiamo se avrà mai fine questa cosa, sì questa cosa che già ci sta cambiando la vita. O quando finirà. Non fa piacere sentirselo dire, vero? Pensa che piacere che posso avere io nel dirti che ci toccherà stare qui, a guardare la nostra bella faccia di cazzo, per tutto il tempo che sarà necessario. Ora va meglio?

Amore mio,
toccherà guardarsi dentro e parlare con noi stessi.. che noia mortale soprattutto per me. Toccherà fare i conti con i “chi siamo” e non con quello che avremmo voluto essere o che vorremmo fare (eh no, guarda che ti vedo, è inutile che sposti gli specchi di casa. Siamo soli. Beh, benvenuti all’inferno.

Amore mio,
pensa un po’, toccherà restare con i propri figli e magari scoprire che non siamo né dei bravi papà né delle brave mamme; toccherà stare vicino ai nostri genitori (sì, quelli che dicono tutti che rischiano forte..) sempre che i genitori li si possa almeno vedere; toccherà far finta di essere interessati al nostro giardino, al rubinetto che perde, a quel lavoretto in casa che hai sempre rimandato.. (di cui non te ne poteva fregare di meno fino a ieri..); toccherà fermare la tua attività che con tanta passione hai fatto crescere ma che ora non vale più tutti i sacrifici che hai fatto; toccherà mantenere rapporti vivi, ma virtuali, con tutti i tuoi contatti, ma vedrai.. non farai cosi tanta fatica visto che abbiamo impostato tutti i nostri rapporti alla temperatura del freezer.

Amore mio,
te lo assicuro, non ha senso che te la prendi col mondo, con la Chiesa e col suo Dio che tanto ora ti toccherà pure pregare; con la politica di cui ce ne siamo fregati fino a ieri; con la tua azienda che ti fa ancora lavorare.. ma tu non hai pensato ne di scioperare ne di protestare.

Amore mio,
amore mio? Ci sei ancora? Quanto vorrei dirti una bugia: “tutto andrà bene“. Ma chi lo può dire veramente che tutto andrà bene se non la nostra fottuta (e giustificata) paura di ammalarci, di morire o di veder morire un nostro caro?

Amore mio,
abituati pure all’idea che non lo si sa se tutto andrà bene o quando potrà andare meglio di così. Abituati all’idea di dover fare i conti, per un bel po’ di tempo, con quello che sei, quello che hai, quello che ti manca, quello riesci o non riesci più a dire.
No, non sono cattivo, Amore mio. Ho solo appena iniziato a guardare la serie tv della mia “faccia di merda” ed alla fine della prima stagione ho già il voltastomaco.

Sono certo che a te andrà meglio e che avrai più coraggio di me nel farlo.

Anche perché tu sei l’amore mio, che poi son io.

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