Pochi giorni fa “mi è venuto un “blues”, lo sto registrando, se siamo bravi ve lo faremo sentire presto. Di cosa parla? Beh, è un blues.. il blues è una carezza un poco ruvida. Ti coccola il cuore ma ti rimuove lo stomaco.

Un po’ come quando tieni qualcuno “mano nella mano”. E’ un blues.. Goditelo tutto, quel momento, perché quando finisce.. ti resta in testa la sua musica e non ti lascia più. Nel frattempo, in attesa. ho scritto questa per te. Spero ti piaccia. E’ la storia di una “mano nella mano” che dura per tutto il ciclo della vita.

Insomma, come un blues..

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Ehi, ero la tua mano nella mano senza sapere, in realtà, nemmeno chi fosse a stringertela con tutto quell’amore. Fu il tuo primo gesto, istintivo; la tua mano che cercava quella di chi ti aveva messo al mondo. Eh… non riuscivi nemmeno a prenderne un dito. Tenerezza..

Ero la tua mano nella mano, quella di chi ti accompagnava nei tuoi primi passi, la mano di chi ti fidavi ciecamente, di chi ti proteggeva.. costi quel che costi.

La stessa mano da cui ti allontanasti involontariamente, a poco a poco, solo perché volevi spiccare il volo, anche se non si era pronti. E infondo lo sapevi, ma

“Che importa..” pensavi.

Ero la tua mano nella mano quella del tuo primo amore, che ti dava sensazioni che ancora non avevi conosciuto ma per le quali avevi un’attrazione pazzesca.. e ti chiedevi: “ma che bello è?”

Ehi, ero la tua mano nella mano quella del tuo grande progetto d’amore, o per lo meno.. allora credevi lo fosse, ricordi? Poi col tempo hai capito, dopo brucianti sconfitte, che era meglio goderti fino in fondo, ripeto.. fino in fondo, quella “mano nella mano” senza guardare a quel che sarebbe stato il domani. Eri entrato a pieno diritto nell’età della ragione e della consapevolezza. O semplicemente.. nell’età in cui.. non credevi più alle favole. Un bene? Non so risponderti..

Arrivarono poi, col passare degli anni, le paure e le difficoltà che la vita ti ribaltava addosso. Che se hai avuto la fortuna di avere la tua “mano nella mano”… con qualcuno che “c’era” e che “era presente”.. quei momenti diventavano magicamente un “ce la faremo” di speranza.

Ma la vita è un blues, una ruota che gira, tra le difficoltà e le riscoperte, tra i silenzi e le ripartenze.

E il tempo passa. E ti chiedi “quanto ne è passato da quella “mano nella mano“.. di chi ti fidavi ciecamente e che ti rassicurava. Sì, la mano di chi ti accompagnava nei primi piccoli passi.

Perché poi il blues è così. Quella “mano nella mano” te la ritrovi ancora.. te ne stai l’uno accanto all’altro, sdraiati su un letto, con quella mano che non stringevi da anni, che quasi quasi non ne ricordavi più la forma, il calore, la delicatezza.

L’avresti riconosciuta tra mille anche a occhi chiusi: quella mano che tanti anni fa ti accompagnava nel vedere la vita e che oggi invece accompagni tu nelle ultime ore del suo viaggio. E’ una “mano nella mano” violenta, straziante, dolorosa, quella del “non ti voglio lasciare andare via”. E’ una “mano nella mano” che ti resterà “addosso” per mille e mille notti ancora.

Ma questo è un blues, ricordi? E’ il ciclo della vita. per ogni momento una “mano nella mano” che ne segna il tempo. L’inizio e l’apertura. Il percorso che ne è il suo ritornello. La fine, il gran finale. Dobbiamo prenderlo così com’è.

Come tutte le volte che hai tenuto per mano, la mano di chi teneva così a te.

Tieni la mano nella mia mano, che è la cosa più bella che c’è.

Oh, Yeah