Ecco un estratto della PUNTATA ZERO audio andata in onda sulla pagina Facebook www.facebook.com/alessandrolucaautore lo scorso 19 aprile.

CREDO

Che tutto ciò che abbiamo letto in quest’ultimo periodo.. le polemiche, l’eccessiva ironia, la faziosità ed il tifo esasperato a favore o contro la politica o uno schieramento politico non abbiano aiutato a capire, non aiutino a capire, e comunque non abbiano portato alcun beneficio a chi ha subito perdite, lutti o semplicemente ha avuto a che fare direttamente con questo virus.

Che sia inutile prendersela in generale con la politica solo in circostanze drammatiche come queste,

ma che forse, se tutti insieme avessimo partecipato alla vita politica in questi ultimi vent’anni, qualcosa di migliore sarebbe accaduto.

Che tra l’altro quando ho letto che avrebbero riaperto le librerie..

Ho immaginato queste lunghe code di persone che un libro non lo leggono mai.

Che i balconi, i flash mob, gli aperitivi in terrazza dei primi giorni di quarantena non siano da condannare in toto.. quando genuini.

Perché non sapevamo ancora cosa ci sarebbe realmente successo.

Che l’andrà tutto bene di marzo sia diventato un “siamo nella merda totale” ad aprile

E non credo sia stata colpa della primavera.

Che nessuno di noi dimenticherà mai le immagini di Papa Francesco solo davanti a Dio, i mezzi militari che trasportano bare a Bergamo, le immagini di infermieri stremati. Ci sono anche immagini però di estrema tenerezza, come la coppia di anziani che si ritrova in ospedale dopo lo scampato pericolo.

Che prima che accadesse tutto questo, avevamo piccole grandi cose che ci rendevano ogni tanto felici.

Ma credo anche che non eravamo appagati del tutto, se siamo onesti almeno con noi stessi.

Che la normalità.. era piena di compromessi e che spesso questi compromessi tendevano al ribasso.

Che non debba servire tutto questo per capire cosa conta nella vita, se non lo avevamo già un po’ intuito prima.

Ma che un periodo come questo, piuttosto, ci ancorerà di più nelle nostre convinzioni. Temo.

Che se si è in due ad affrontare questa solitudine la si possa trasformare in compagnia.

Ma credo altrettanto che se la compagnia serve solo ad affrontare questo momento di solitudine. Meglio soli.

Che.. la frase “approfitterò di questo periodo per fare quello che non sono riuscito a fare in questi ultimi anni”.. sia una puttanata.

Credo che se non lo abbiamo fatto in questi ultimi anni è perché in fondo non ce ne fregava più di tanto.

Che bersi una birra da solo non sarà mai la stessa cosa che berla con gli amici.

Che chi si doveva far sentire con la sua vicinanza lo abbia in qualche modo già fatto.

Ma che qui è ancora lunga, c’è ancora tempo per farsi sentire.

Che tutti quanti abbiamo avuto almeno un vicino, un conoscente, un contatto.. che in questo mese sia diventato almeno un epidemiologo, un economista, un virologo, uno scienziato… Se non è così rivedete le vostre conoscenze.. c’è qualcosa che non va.

Che si sia dimostrata una grandissima vicinanza a tutti gli operatori sanitari.

Ma che lo si sia fatto spesso.. per paura?

Che non siamo in guerra ed abbiamo utilizzato dei termini e dei paragoni completamente sbagliati. Le parole sono importanti.

Che come ha già detto qualcuno, più autorevole di me, in guerra comunque mandavano a morire i più giovani.

In questa pandemia hanno mandato i più fragili.

Che comunque dei più fragili se ne occupino da sempre le stesse persone.

Oggi invece tutti pensiamo ai più fragili.

Che non appena sarà possibile..

comprerò un pianoforte e adotterò un cane. Non c’entra nulla ma mi va di dirvelo.

Che ci sarà qualcuno che avrà bisogno dell’abbraccio più caldo che potrò dare: mia mamma.

Ma non sarà la sola persona.

Che mi manchino alcune persone, alcune situazioni, alcuni momenti.

Cit.

Credo che per credere, in certi momenti, ti serva molta energia.

E questa energia a volte non c’è.


1 commento

Beatrice · Aprile 21, 2020 alle 19:27

Questo stop forzato mi ha dato l’opportunità di poter approfondire uno studio che rimandavo da anni per mancanza di tempo. Il valore del Tempo è nella qualità del suo esistere. Perciò sì, io lo posso dire: ho fatto ciò che da anni volevo fare e questo fare mi ha aperto la porta ad una qualità di vita che bramavo da tempo. Per il resto sono pienamente d’accordo con te.

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