DIALOGOPOLITICORIVOLUZIONARIO

M – Finalmente ti sei deciso, eh?

I – Mi sono deciso a fare cosa? Scusa..?

M – Ho visto il video di lancio dell’articolo. Il voto. La protesta. Ecco. Ti sei deciso finalmente.. parlerai di politica. Ti schiererai.. Dirai la tua, eh?

I – Ti aspettavi per caso lo facessi, forse, prima? Tu ne sentivi particolare bisogno? Ne sentivi la mancanza? Non dormivi per caso la notte? E poi.. per cortesia.. Puoi evitare di terminare tutte le tue domande con “eh”?

M – Eh?

I – Va bene. Cioè, non va bene. Ma come non detto. E, comunque, cosa significa “ti sei deciso finalmente.. parlerai di politica”?

M – Scrivi e parli di tanti begli argomenti.. Ho letto sai..? Parli di musica.. Delle anime fragili.. Hai parlato di autismo.. Ma non ho ancora letto un tuo solo post sulla situazione politica italiana.. Non dici con chi stai.. Non prendi le parti di nessuno.. Non ho letto nemmeno un articolo o un accenno su Salvini.. E nemmeno sulla “capitana”.. Eh?

I – Fermo e rilassati.. Mi sembra un interrogatorio..

M – A me invece sembri..

I – Ti dico io cosa ti sembro: un democristiano. “C’ho” azzeccato?

M – Eh.. sì.. Bravo che te lo sei detto da solo..

I – Sarei “democristiano” semplicemente perché non entro nella “bagarre dei social”, schierandomi?

M – Eh.. sì.. anche..

I – Cos’è la politica per te, “anima del signore”?

M – Cazzo! Che domanda.. La politica è schierarsi. E’ votare. E’ dire al mondo intero “da che parte stai”. La fai questa rivoluzione o no? E’ da quando ti conosco che tiri fuori ‘sta rivoluzione..

I – Quindi, fammi capire, se ti dovessi dire: per chi ho votato o per chi voterei oggi (e se..); se ti dovessi dire cosa penso della “capitana”; se dovessi scrivere un bel post che parla del “ministro con la felpa”.. Allora, a quel punto, starei facendo politica e starei facendo il mio dovere? Giusto? E’ questo che intendi? E se magari.. dico magari… mi dovessi fare un bel “selfie” durante una manifestazione di piazza.. (qualsiasi essa sia, la manifestazione, non la piazza..) e se dovessi pubblicare quella fotografia.. starei facendo anche la rivoluzione..? Questo (o solo questo) è fare politica secondo te?

M – Certo. Non solo. Comunque non prendermi per il culo e non fare il saccente con me che ti conosco come le mie tasche. Tra l’altro le domande, qui, oggi, le faccio io. Quindi.. dicevo.. Non solo ciò che hai elencato.. Anche fare banchetti. Raccogliere firme. Candidarsi. Ecco, sì, candidarsi. Queste cose significano: “fare politica”!  

I – Ma guarda che io ho grande rispetto per chi fa i banchetti.. per chi raccoglie le firme.. per chi si candida..

M – Democristiano!

I – Stronzo!

M – Sei come tutti gli altri.. I nuovi guru.. Aprono un blog.. e ti danno le lezioni di vita. Ti dai delle arie. Io ti critico e tu mi insulti.

I – Sei tu che hai iniziato dandomi del “democristiano”. Io ti ho solo detto che sei uno stronzo, ma te l’ho detto col sorriso. Mi hai guardato bene mentre ti dicevo S-T-R-O-N-Z-O? E poi, dopo che te l’ho detto, ti abbraccio pure..

M – Se permetti.. Ora ricominciamo..

I – RI-CO-MIN-CIA-MO.. (canticchiando sulle note della canzone di Pappalardo..)

M – Allora, dimmi tu.. adesso.. cosa significa per te fare politica e cosa è la rivoluzione.

I – Cazzo, ma non mi stai facendo domande semplici. Sono domande molto importanti. Quanto tempo abbiamo?

M – Siamo già a tre quarti di articolo “bello mio” e chi ci sta leggendo sta per tornarsene sui social.. che li stai annoiando.. Pure a me un pò..

I – Dunque, allora, cos’è per me la politica… Parto da questa.. che mi viene più facile. Far politica è tante cose. Cose di cui, forse, non ci rendiamo nemmeno conto. Cose a cui non pensiamo perché fanno parte, oramai, della nostra quotidianità. Fare politica è come decido di educare i miei figli. Cosa cerco di trasmettergli. Se sono bravo a trasferirgli dei valori in cui credo. Fare politica è come ci approcciamo al lavoro. Quanto tempo gli dedichiamo. Che importanza gli diamo. Che tipo di lavoro decidiamo di fare (sempre nel caso in cui.. se ne abbia la possibilità..). Come ci rapportiamo coi colleghi, coi dipendenti, coi superiori. Fare politica è cosa consumiamo. Come lo consumiamo. Fare politica è come mangiamo. Fare politica è come decido di passare il mio tempo libero.

M – Stai facendo la morale. Sei pesante. E saccente.

I – Oh, tizio, sei tu che me lo hai chiesto.. E comunque “pischello” mica ho scritto che li educo bene, che mangio bene, che consumo bene o che nel tempo libero sono un santo.. Ah proposito, ti devo far assaggiare quel rum che ho comprato ieri…

M – Ma un post.. perché non lo fai? Perché non lo scrivi che ti sta sul cazzo quel ministro là? Non hai le palle..

I – Perché secondo te scrivere un post “pro o contro” un ministro.. oppure scrivere un post “pro o contro” la questione migranti o “sucomecazzovienegestita”.. è avere coraggio? Con un post?

M – Per lo meno così tutti sanno da che parte stai..

I – E POI CI TRO-VE-RE-MO CO-ME LE STAR A BE-RE DEL WHI-SKY AL RO-XY BAR (canticchiando sulle note della canzone di vasco..). Perché è sui social la vita? Se vieni a bere con me stasera e mi prometti di tenermi botta.. fino a domani mattina.. a suon di “chupiti”.. ne ho di cose da dirti “cicciobello”.. che ti tramortisco di parole.. ci mandiamo a quel paese.. e poi ci abbracciamo!

M – E la rivoluzione di cui parlavi tanto tempo fa? Ne parli anche nel romanzo.. Eh..? Eh..? Eh..?

I – “La rivoluzione si farà, Cesco..” Mi mancava solo di autocitarmi, oggi. (ndr “Cesco, Sogna!”). La rivoluzione.. Rispondere a questa domanda è più difficile, sai? C’è uno dei miei “fratelli” che ogni tanto mi scrive, al mattino presto, e mi domanda: “ma per te che cos’è la rivoluzione?” Io, una volta lo mando a fanculo, l’altra.. pure (ti voglio bene Luca). Ma la verità è che non so proprio cosa rispondere. Forse sarebbe rivoluzionario se tutti scendessimo in piazza per cambiare la nostra città.. la nostra nazione.. il mondo..? L’ho pensato. Lo penso ancora ogni tanto.. Forse sarebbe rivoluzionario se tutti quanti cambiassimo il nostro stile di vita? Ho pensato pure a questo. E se invece la rivoluzione fosse nelle piccole cose?

M – Spiegati meglio.. che tra l’altro dovremmo andare alla chiusura.. dell’articolo..

I – Forse.. sarebbe davvero rivoluzionario tornare ad accontentarsi un pò.. a godersi le piccole cose..

M – E le ambizioni? E le tue ambizioni?

I – Tutti devono avere ambizioni! Tutti ne hanno diritto. Tutti devono poter rincorrere i propri sogni. Ecco, forse la rivoluzione potrebbe essere: rincorrere ciascuno il proprio sogno. DIRITTO DI SOGNARE (di cittadinanza).. SUBITO!

M – Sì.. e adesso.. mi dirai anche: amarci di più, amare di più. Bla bla bla..

I – Hai colto nel segno, amico mio. Amarsi di più. Che bello. Ma non senti come suona bene: IO AMO. Amare anche chi la pensa diversamente da te. Amare chi vive diversamente da te. Amare chi parla diversamente da te. Amare chi viene da una terra che non è la tua, una terra lontana. E prima di pensare a lui come a un numero.. da spostare da una nazione all’altra.. pensare a lui come una persona. Prima di tutto.

Vedi che si può fare la rivoluzione con tre sole parole?

I – LOVE – YOU

The end

Con la partecipazione straordinaria di:

I=io

M=me

PS Non stare per forza da una parte, anche se te lo chiederanno. Tu parla, come ho fatto io, con la tua coscienza. Sembrerai matto.. ma troverai la risposta..

Vota. Manifesta. Protesta. Scrivi. Pensa. Leggi. Discuti. Ama.

VIVI